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TANINA CUCCIA
"L’identità non è mai frutto d’integrità, solo grazie al confronto ed alla inevitabile contaminazione che ne scaturisce si percepisce l’esatta dimensione di sé (...) l’allontanamento è per me condizione privilegiata di autoanalisi e di sviluppo del senso critico". Tanina Cuccia nasce a Piana Degli Albanesi (PA) nel 1964. Si diploma all'Accademia di Belle Arti di Palermo nel 1986. Dall'85 all'attività di iconografa affianca quella di pittrice. Alla fine degli anni '80 si trasferisce definitivamente a Palermo. La sua ricerca pittorica si lega strettamente al discorso identitario. Piana degli Albanesi, distante una ventina di chilometri dal capoluogo siciliano, accoglie una delle più importanti comunità in Sicilia di arbëreshe, la minoranza storico-linguistica degli albanesi presenti nel sud Italia. È da qui che si sviluppa la sua ricerca artistica partendo dalla tradizionale icona sacra bizantina. È in particolare un'esperienza che segna l'artista: nel 1979 Cuccia assiste ai restauri delle icone dell'iconostasi della Chiesa di S. Nicola. Tavole tarlate, spaccate e bruciate, argento meccato, palinsesti e tasselli di pulitura rimangono impressi nella sua mente fino a manifestarsi diversi anni dopo. La ricerca si evolve approdando a un'indagine di tipo archeologico: le icone vengono riproposte a pezzi e su diversi supporti, vengono rovinate e graffiate e includono materiai industriali come cemento e vetroresina avvicinandosi alle soluzioni dell'informale. Le icone immutabili della tradizione bizantina divengono ritrovamento storico segnato dal tempo che fa emergere nuove questioni identitarie. La figura sacra, gli arcangeli guerrieri, le madonne con bambino e santi divengono pretesto della ricerca andando oltre la spiritualità. Sfondo ideale di questa nuova ricerca pittorica può essere un muro antico di qualche palazzo nobiliare con i vari strati di stucco a vista oppure una vecchia porta di legno delle antiche case in muratura di paese. Attualmente ha preso una pausa dalla pittura per esplorare nuovi linguaggi come l'illustrazione, la grafica e la commistione tra pittura e scultura.
taninacucciapittrice@gmail.com
TANINA CUCCIA
"L’identità non è mai frutto d’integrità, solo grazie al confronto ed alla inevitabile contaminazione che ne scaturisce si percepisce l’esatta dimensione di sé (...) l’allontanamento è per me condizione privilegiata di autoanalisi e di sviluppo del senso critico". Tanina Cuccia nasce a Piana Degli Albanesi (PA) nel 1964. Si diploma all'Accademia di Belle Arti di Palermo nel 1986. Dall'85 all'attività di iconografa affianca quella di pittrice. Alla fine degli anni '80 si trasferisce definitivamente a Palermo. La sua ricerca pittorica si lega strettamente al discorso identitario. Piana degli Albanesi, distante una ventina di chilometri dal capoluogo siciliano, accoglie una delle più importanti comunità in Sicilia di arbëreshe, la minoranza storico-linguistica degli albanesi presenti nel sud Italia. È da qui che si sviluppa la sua ricerca artistica partendo dalla tradizionale icona sacra bizantina. È in particolare un'esperienza che segna l'artista: nel 1979 Cuccia assiste ai restauri delle icone dell'iconostasi della Chiesa di S. Nicola. Tavole tarlate, spaccate e bruciate, argento meccato, palinsesti e tasselli di pulitura rimangono impressi nella sua mente fino a manifestarsi diversi anni dopo. La ricerca si evolve approdando a un'indagine di tipo archeologico: le icone vengono riproposte a pezzi e su diversi supporti, vengono rovinate e graffiate e includono materiai industriali come cemento e vetroresina avvicinandosi alle soluzioni dell'informale. Le icone immutabili della tradizione bizantina divengono ritrovamento storico segnato dal tempo che fa emergere nuove questioni identitarie. La figura sacra, gli arcangeli guerrieri, le madonne con bambino e santi divengono pretesto della ricerca andando oltre la spiritualità. Sfondo ideale di questa nuova ricerca pittorica può essere un muro antico di qualche palazzo nobiliare con i vari strati di stucco a vista oppure una vecchia porta di legno delle antiche case in muratura di paese. Attualmente ha preso una pausa dalla pittura per esplorare nuovi linguaggi come l'illustrazione, la grafica e la commistione tra pittura e scultura.
taninacucciapittrice@gmail.com
taninacucciapittrice@gmail.com
TANINA CUCCIA
"L’identità non è mai frutto d’integrità, solo grazie al confronto ed alla inevitabile contaminazione che ne scaturisce si percepisce l’esatta dimensione di sé (...) l’allontanamento è per me condizione privilegiata di autoanalisi e di sviluppo del senso critico". Tanina Cuccia nasce a Piana Degli Albanesi (PA) nel 1964. Si diploma all'Accademia di Belle Arti di Palermo nel 1986. Dall'85 all'attività di iconografa affianca quella di pittrice. Alla fine degli anni '80 si trasferisce definitivamente a Palermo. La sua ricerca pittorica si lega strettamente al discorso identitario. Piana degli Albanesi, distante una ventina di chilometri dal capoluogo siciliano, accoglie una delle più importanti comunità in Sicilia di arbëreshe, la minoranza storico-linguistica degli albanesi presenti nel sud Italia. È da qui che si sviluppa la sua ricerca artistica partendo dalla tradizionale icona sacra bizantina. È in particolare un'esperienza che segna l'artista: nel 1979 Cuccia assiste ai restauri delle icone dell'iconostasi della Chiesa di S. Nicola. Tavole tarlate, spaccate e bruciate, argento meccato, palinsesti e tasselli di pulitura rimangono impressi nella sua mente fino a manifestarsi diversi anni dopo. La ricerca si evolve approdando a un'indagine di tipo archeologico: le icone vengono riproposte a pezzi e su diversi supporti, vengono rovinate e graffiate e includono materiai industriali come cemento e vetroresina avvicinandosi alle soluzioni dell'informale. Le icone immutabili della tradizione bizantina divengono ritrovamento storico segnato dal tempo che fa emergere nuove questioni identitarie. La figura sacra, gli arcangeli guerrieri, le madonne con bambino e santi divengono pretesto della ricerca andando oltre la spiritualità. Sfondo ideale di questa nuova ricerca pittorica può essere un muro antico di qualche palazzo nobiliare con i vari strati di stucco a vista oppure una vecchia porta di legno delle antiche case in muratura di paese. Attualmente ha preso una pausa dalla pittura per esplorare nuovi linguaggi come l'illustrazione, la grafica e la commistione tra pittura e scultura.